
Scuola paritaria: ecco in cosa si differenzia da una scuola privata
La scuola paritaria presenta una serie di caratteristiche piuttosto particolari. In primo luogo, bisogna sapere che essa non coincide né con una scuola privata, né con una pubblica. In pratica, si piazza esattamente nel mezzo tra le due tipologie menzionate.
Ecco tutto ciò che bisogna sapere riguardo alla scuola paritaria, con le differenze rispetto a un istituto privato o pubblico. In questo modo, ogni famiglia ha maggiori probabilità di scegliere la soluzione giusta per i propri figli.
Che cos’è una scuola paritaria
In base alla Legge 62 del 10 marzo 2000, la scuola paritaria è stata ufficialmente istituita e si oppone rispetto a quella non paritaria. Sono le uniche due tipologie di scuole non statali riconosciute a livello pubblico e sono entrambi istituti di natura privata. Gli studenti possono prendervi parte con l’obiettivo di rispettare gli obblighi scolastici, fino a un’età massima di 16 anni.
Ad ogni modo, la validità effettiva di un titolo di studio fornito da una scuola non paritaria non assume alcun valore legale. Dopo aver frequentato le lezioni, i giovani studenti devono sottoporsi ogni anno a un esame di Stato, al fine di ricevere l’idoneità all’anno di studi successivo.
Entrando nei particolari, una scuola paritaria si intitola in questo modo perché viene riconosciuta esattamente come se fosse statale. Infatti, tale istituto offre un servizio pubblico a chiunque decide di servirsene, con l’obbligo di frequenza necessario per condurre in porto un determinato programma. Diritti e doveri sono identici rispetto alle scuole statali, così come il titolo di studi viene conseguito con modalità uguali rispetto agli esami classici.
Cosa vuol dire scuola paritaria
Come già accennato nelle righe precedenti, quando si parla di scuola paritaria non si può parlare di un istituto pubblico o privato, ma piuttosto di un’entità a sé stante. Di conseguenza, è possibile affermare che una struttura di tipo paritario può essere tranquillamente privata o pubblica, assumendo i contorni sia dell’una che dell’altra.
La prima differenza che viene notata riguarda l’ente che gestisce una scuola paritaria. Nel caso specifico, a occuparsi di tutto è una società privata, o un’associazione, o una qualsiasi organizzazione abilitata. Tuttavia, il loro ruolo è pressoché identico rispetto a quello di un ente pubblico. Di conseguenza, il Ministero della Pubblica Istruzione non si occupa in prima persona di una scuola prioritaria, ma resta comunque il punto di riferimento principale.
Per quanto riguarda la scuola privata non paritaria, invece, il discorso è diverso. In questo caso, si parla di istituti che vengono inseriti in una sorta di lista apposita, stilata a cadenza annuale dalla propria regione di competenza.
Scuola dell’infanzia paritaria: ecco cosa bisogna sapere
Una scuola paritaria primaria e secondaria di primo e secondo grado può essere inserita in un contesto relativo alla scuola dell’obbligo, che riguarda i bambini e gli adolescenti dall’età compresa tra i 6 e i 16 anni. Tuttavia, una situazione particolare è inerente alla scuola dell’infanzia paritaria, che presenta una serie di fattori da tenere in massima considerazione.
Infatti, questa tipologia di scuola coinvolge i bambini dall’età compresa fra i 3 e i 6 anni e dura generalmente per tre anni, anche se non va frequentata a carattere obbligatorio. L’obiettivo principale di un istituto simile è garantire opportunità pari a tutti i bambini menzionati, riducendo al minimo qualsiasi differenza sociale. Al tempo stesso, le famiglie che non hanno la possibilità di assistere i loro figli per motivi lavorativi possono condurli presso una scuola dell’infanzia.
In questa circostanza, la vera differenza tra una scuola dell’infanzia statale e paritaria è puramente economica. Una scuola statale è totalmente gratuita e prevede l’inserimento dei bambini in base a una classifica. Una scuola paritaria, invece, richiede un insieme di rate da dover pagare a cadenza mensile, in base a quanto stabilito da ciascuna sede.
Un’altra peculiarità coincide con la modalità d’iscrizione, che può essere effettuata solo tramite domanda in formato cartaceo e non sul sito Internet scolastico. Anche in questo frangente, va ricordata l’autonomia delle scuole dell’infanzia paritarie, con la prospettiva di trovare un istituto che si adatti al meglio alle esigenze di figli e genitori.
La scuola paritaria può essere anche pubblica
Come detto anche prima, una scuola paritaria va distinta rispetto a una statale, ma può essere comunque inserita nella categoria delle scuole pubbliche. La Costituzione sancisce il diritto allo studio in maniera universale, senza alcuna divergenza o barriera in merito. Lo Stato deve garantire ai propri studenti una scuola gratuita e laica e la scuola statale è tenuta a rispettare norme considerate molto rilevanti.
Una scuola paritaria offre ai propri fruitori un orientamento libero e indipendente sotto l’aspetto didattico e culturale. Come già ripetuto in precedenza, la sua gestione non viene posta sotto l’egida dello Stato e non viene determinata da alcun obbligo di laicità, con la possibile direzione e gestione anche da parte di un ente religioso. Va ribadito che le scuole paritarie attribuiscono titoli identici e dal valore uguale rispetto alle scuole statali, senza alcun impedimento per gli alunni.
Le differenze tra una scuola paritaria e una privata
A questo punto, non resta altro da fare che scoprire quali siano le differenze principali tra una scuola paritaria e una privata. Quest’ultima deve essere iscritta in un apposito elenco regionale ed è obbligata a comunicare con la massima regolarità il proprio status di non paritaria. In caso di dubbi o incongruenze sulla sua funzionalità, una scuola privata viene contestata dall’ufficio scolastico regionale e rischia seriamente la chiusura. Ovviamente, questo discorso non è valido per un istituto paritario.
Dall’altra parte, un’altra situazione è inerente al valore dei titoli di studio rilasciati. Un titolo rilasciato da una scuola paritaria è analogo rispetto a quello di una scuola statale. Ciò non vale per ogni istituto privato, che richiede ulteriori esami di Stato da sostenere a cadenza annuale. Infatti, una scuola privata non attribuisce alcuna certificazione legale. Gli alunni che portano a termine il loro corso di studi o vogliono trasferirsi presso un altro istituto devono sostenere un ulteriore esame di idoneità.
Con tali premesse, si può dire che una scuola paritaria si avvicini molto a quella pubblica. Essa si fa garante di un’istruzione precisa e meticolosa, con nulla da invidiare rispetto a un istituto statale. La paritaria si rivolge al meglio a tutti gli studenti e si adatta alla loro situazione scolastica, indirizzandoli verso un percorso ottimale. Inoltre, è organizzata affinché riesca ad accogliere al meglio anche gli alunni che presentano diversità sociali, fisiche e psicologiche.
Le conclusioni sulla scuola paritaria
Nel complesso, una scuola paritaria può essere considerata quasi analoga rispetto a una pubblica. La vera differenza rispetto a quest’ultima coincide con il prezzo da sostenere ogni anno. Un istituto primario o secondario paritario richiede una spesa anche superiore ai 5000 euro, con prezzi inferiori solo per quanto riguarda le scuole dell’infanzia. Un esborso simile non è accessibile a un pubblico trasversale, ma diverse scuole paritarie offrono tariffe più consone.
Ciò che conta è saper trovare una scuola paritaria che sappia fornire servizi di ottimo livello, uniti a prezzi non molto elevati. Ciascun istituto va valutato con tutta la dovuta attenzione, con la prospettiva di avere a disposizione soluzioni formative adeguate al contesto di ogni bambino. Gli studenti possono essere seguiti al meglio perché la loro quantità è inferiore rispetto a quella di una scuola pubblica e i docenti possono concentrarsi in maniera più intensiva sul loro piano di studi.
Al tempo stesso, una scuola paritaria è in grado di fornire una notevole flessibilità, senz’altro superiore rispetto a una di tipo statale. Si tratta di un fattore importante per genitori che hanno la necessità di lasciare i loro figli a scuola anche durante il pomeriggio, causa lavoro.