
Recupero debiti scolastici: come funziona
Guida al recupero dei debiti scolastici
Come ed entro quando avviene il recupero?
Prima di preoccuparsi delle varie modalità di recupero dei debiti scolastici, è fondamentale che uno studente comprenda che esiste un termine ben preciso entro il quale questo recupero può avvenire: la conclusione dell’anno scolastico in corso, ovvero il 31/08. Le attività di recupero dei debiti formativi costituiscono una parte integrante del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) di ogni istituto, e sono obbligatorie per ogni studente che abbia un debito scolastico. Se una famiglia intende provvedere per conto proprio al recupero, è necessario comunicarlo in modo ufficiale alla Presidenza; tuttavia, lo studente dovrà ugualmente sottoporsi agli esami di riparazione previsti dal proprio istituto.
Ma in che cosa consistono effettivamente questi debiti formativi? Un debito scolastico, o formativo, altro non è che un’insufficienza che lo studente in questione non ha recuperato entro il termine del secondo quadrimestre (o qualunque suddivisione dell’anno scolastico l’istituto abbia adottato). In questo senso, appare chiaro che sia il Consiglio di classe l’organo preposto non solo ad individuare le carenze degli alunni, ma anche a specificare gli obiettivi e le modalità del recupero e, entro le scadenze programmate, verificare con esami gli esiti del percorso ai fini dell’effettivo saldo del debito formativo. Inoltre esiste un tetto massimo di debiti scolastici che uno studente può accumulare: superate le tre insufficienze, infatti, la bocciatura diventa (nella quasi totalità dei casi) automatica.
Parliamo adesso effettivamente delle modalità di recupero dei debiti scolastici. Una volta che, in sede di scrutinio finale, il Consiglio di Classe ha constatato che un alunno non ha conseguito la sufficienza in una o più materie, viene messa in atto la cosiddetta sospensione del giudizio. In seguito, alla famiglia dello studente in questione verrà comunicata la decisione assunta, insieme con la precisa indicazione delle carenze riscontrate e i voti che sono stati proposti in sede di scrutinio. Questa comunicazione conterrà anche le modalità di svolgimento delle attività di recupero dei debiti formativi e le date degli esami di riparazione. Per motivi organizzativi, la lettera alla famiglia dovrà essere inviata entro la terza decade di giugno.
Ai Collegi dei docenti spetterà poi preparare gli argomenti da trattare durante i corsi di recupero e le modalità di verifica, accordandosi in base alle diverse situazioni che si possono trovare all’interno di una stessa classe o, talvolta, di più classi insieme. Un altro aspetto da non trascurare del percorso di recupero è lo studio individuale, che viene tenuto in conto anche dai professori nel momento in cui vengono decisi la durata e i tempi dei corsi.
Gli esami di riparazione: cosa sono e come superarli
Verso la fine di agosto si tengono tutti gli esami di riparazione, in modo da dare ai Consigli di classe la possibilità di effettuare gli scrutini prima della conclusione dell’anno scolastico in corso. Queste prove possono essere scritte oppure orali, ma in ogni caso sono comuni a tutti gli studenti con debiti formativi che frequentano lo stesso anno e servono a verificare il raggiungimento degli obiettivi minimi prefissati, che permetteranno all’alunno di proseguire il suo percorso scolastico senza difficoltà. In caso di studenti con DSA, DA o BES le prove saranno conformi a quanto contenuto nei PDP o nei PEI.
Come già anticipato precedentemente, a stabilire l’esito dell’esame di riparazione non è soltanto il professore adibito all’insegnamento della materia con debito formativo, ma tutto il Consiglio di classe. Una volta che si è tenuto lo scrutinio, allo studente sarà comunicato il risultato, ovvero l’ammissione o la non ammissione all’anno successivo e la pagella con i voti confermati da tutti i docenti. Inoltre, agli studenti che frequentano il terzo o il quarto anno verranno anche assegnati dei crediti in base alla media ricevuta.