
Crediti Scolastici e Crediti Formativi: tutto quello che devi sapere
Cosa sono e a cosa servono i crediti scolastici e i crediti formativi
Come vengono assegnati i crediti
L’assegnazione dei punteggi relativi sia al credito scolastico sia a quello formativo è compito del Consiglio di classe, che però si basa sui criteri generali stabiliti dal Collegio dei docenti in conformità all’Ordinanza Ministeriale n.99 del 16/12/09. È necessario poi sottolineare che i crediti scolastici e i crediti formativi sono diversi fra loro, in quanto i primi riguardano i voti ricevuti dallo studente e i secondi le attività da lui svolte al di fuori dell’istituto scolastico; entrambi però hanno la funzione di determinare il punteggio minimo che lo studente potrà ricevere in sede di esame di maturità, al termine del suo percorso scolastico.
I crediti scolastici vengono attribuiti ad ogni studente a partire dal terzo anno, e derivano dalla media dei voti che il Consiglio di classe ha calcolato al termine dello scrutinio finale. Le fasce di credito partono da una media uguale a 6 e, naturalmente, arrivano fino ad una media compresa fra 9 e 10; i punteggi corrispondenti partono da 7 punti fino a 12 per il III anno, da 8 a 13 per il IV anno e da 9 a 15 per il V anno. Dal 2017, inoltre, i crediti scolastici hanno acquisito un peso maggiore per quanto riguarda la determinazione del voto d’esame: da un massimo di venticinque punti su cento sono passati ad essere un massimo di quaranta. Per uno studente, questo significa che per ottenere un buon voto finale all’esame di maturità è necessario studiare con costanza per tutta la durata del triennio. Ci sono anche altri aspetti che concorrono all’assegnazione del credito scolastico: il voto in condotta, che fa media insieme agli altri, e la presenza di debiti formativi. In particolare, in quest’ultimo caso l’attribuzione del credito scolastico verrà sospesa fino al superamento dell’esame di riparazione.
I crediti formativi, invece, dipendono dalle attività extra-scolastiche eventualmente praticate dallo studente, certificate e validate dal Consiglio di classe solitamente entro la fine del mese di maggio. Si possono quindi intuire quali siano le tre caratteristiche necessarie affinché un’attività possa rientrare nel credito formativo: in primo luogo deve essere praticata al di fuori dell’ambiente scolastico, di conseguenza le attività di PCTO rientrano nel credito scolastico e non formativo; in secondo luogo deve essere debitamente documentata, nel senso che l’attestazione deve essere fornita non solo dallo studente, ma anche e soprattutto dalle associazioni, enti e istituti presso i quali l’attività viene svolta; infine, l’attività deve essere di tipo formativo, artistico o culturale. Per fare alcuni esempi, sono considerate attività che rientrano nel credito formativo quelle sportive, lavorative, musicali, linguistiche o di volontariato. Lo studente dovrà fornire alla scuola tutta la documentazione necessaria entro e non oltre il 15/05 dell’anno in corso. Il punteggio del credito formativo, al contrario di quello scolastico, non è stabilito dal MIUR ma dai singoli Consigli di classe, che stabiliscono i criteri di valutazione. Solitamente, comunque, il Consiglio di classe tiene conto della durata complessiva dell’attività e della continuità con cui essa viene svolta, e darà un valore maggiore alle esperienze conformi al piano di studi dell’istituto. È sempre importante specificare che il credito formativo è un punteggio in più che si può ricevere, ma che in nessun modo deve andare ad intaccare l’andamento scolastico complessivo dello studente in questione.
Eccezioni nell’assegnazione del punteggio
A causa dell’emergenza sanitaria da COVID-19 che ha colpito l’Italia dal 2020, il MIUR ha innalzato il punteggio massimo raggiungibile per quanto riguarda il credito scolastico da quaranta a sessanta punti, ma questo cambiamento è stato valido unicamente per gli anni scolastici 2019/20 e 2020/21, e nessuna comunicazione ufficiale ad ora dichiara che sarà permanente.