
La bocciatura è un momento molto difficile e quasi drammatico per lo studente, se qualche ragazzo è consapevole di essersela cercata, molti altri invece la vivono come un fallimento e soffrono molto il distacco dai loro compagni di classe.
Come può un genitore aiutare il figlio ad affrontare questo momento di crisi e di delusione?
In Italia il 17% dei quindicenni ha ripetuto almeno un anno contro il 12% della media Ocse, (rapporto Ocse/ Pisa 2014), quindi si tratta di un evento che purtroppo accade abbastanza di sovente.
Il docente di psicologia alla Bicocca ed esperto di psicoterapia e psicoanalisi dell’ adolescenza, Matteo Lancini, afferma che l’istituto della bocciatura andrebbe rivisto, poiché gli adolescenti andrebbero guidati e non basta comunicare il fallimento, ma bisogna spiegarlo.
In questo caso la bocciatura probabilmente favorisce solo il senso di colpa e di inadeguatezza, la valutazione deve esserci ma andrebbe riformata la scuola, la soluzione potrebbe essere eliminare la bocciatura ed organizzare percorsi di sostegno e recupero per le aree in cui lo studente è carente.
Il genitore deve evitare scene drammatiche ed aiutare il ragazzo che già vive una grande situazione di disagio, provare a mettersi alla giusta distanza e ricordare al proprio figlio che il fallimento è solo dello studente e non della persona.
La scuola è un aspetto importante ma non è l’unico nella vita, per questo bisogna sostenere il ragazzo, comprendere gli errori e capire cosa non ha funzionato, quali sono stati gli ostacoli e riprogrammare insieme il futuro.
Inutile anche spingere il ragazzo a cambiare scuola, perché tutto dipende dalle motivazioni e dalle prospettive, poi bisogna anche ricordare che la scuola per un adolescente è anche un luogo di affetti e appartenenza e trovarsi senza questo può portare ad un disorientamento che può solo peggiorare la situazione.