
Autocertificazione diploma: cos’è
Il diploma di maturità, definito anche titolo di istruzione secondaria di secondo grado, è un certificato valido in tutto il territorio italiano, dotato di valore legale. Si tratta di un documento attestante la frequentazione di un percorso di studi di grado secondario, e che viene appunto rilasciato al termine degli anni di conseguimento previsti dal percorso didattico e solo previo superamento di un esame di maturità. Una volta terminato il percorso di studio, dunque, la segreteria dell’istituto interessato rilascia allo studio un certificato contenente l’indicazione dei suoi dati personali, il tipo di titolo, la data di conseguimento e il voto.
Il titolo così acquisito è dunque spendibile nel mondo del lavoro, nonché nei concorsi richiedenti come requisito il possesso di un diploma di maturità rilasciato da un istituto di grado secondario. Ma quando è necessario esibire questo documento? La presentazione del diploma di maturità potrebbe essere necessario per una grande moltitudine di motivi: non solo per l’iscrizione all’università del neo diplomato, ma anche come documento da allegare per la partecipazione ai concorsi o l’iscrizione alle categorie professionali, pensiamo ad esempio a un geometra.
La presentazione del titolo è parimenti necessaria per partecipare agli esami che conferiscono abilitazioni professionali, e in alcuni casi persino per inviare candidature di offerte di lavoro presso imprese private. Ma siamo certi che la presentazione del titolo originale sia l’unico modo per avere accesso ai canali suddetto? In realtà, in alternativa al diploma, è possibile presentare un autocertificazione, che parimenti al diploma permette di attestare e dichiarare le competenze e il titolo di studio conseguito dopo un percorso scolastico. Vediamo come fare e perché presentare un certificato sostitutivo del titolo originale.
Presentare un’autocertificazione del diploma: come si fa e che cos’è?
Se non è stato possibile ritirare il diploma, è andato distrutto per errore o rubato, è possibile allegare alle relative domande un certificato sostitutivo del documento originale, chiamato “autocertificazione” o documento sostitutivo del diploma. Si tratta di un semplice foglio firmato dall’interessato, con cui si dichiara sotto la propria responsabilità di possedere un certo titolo di studio (in questo caso, appunto, il diploma), nella consapevolezza di andare incontro a conseguenze anche gravi, in caso di false dichiarazioni.
Ciò significa che, presentando questo documento, ci si dichiara automaticamente consapevoli che, se quanto dichiarato è falso, potranno essere erogate sanzioni penali e civili a causa del nostro comportamento illegale. Nella parola “autenticare” infatti, è implicito il concetto di “autocertificazione”, che significa “dichiarare” di possedere quel determinato certificato.
Questo significa che chi presenta un’autocertificazione accetta espressamente di trovarsi in quella posizione dichiarata, e che in quel caso specifico il documento presentato può sostituire quello originale mancante. Ma come si produce o compila un’autocertificazione? Il documento attestante il possesso di un diploma può essere redatto su un modulo di carta semplice, all’interno del quale si dichiara, appunto, di possedere il diploma indicando nome, cognome, voto, data di conseguimento e dichiarazione di responsabilità (a titolo esemplificativo si può fare questo esempio di auto-dichiarazione sostitutiva: dichiaro sotto la mia responsabilità di essere in possesso di un diploma conseguito presso l’istituto “XXX”, conseguito in data “XXX” con la votazione di “XXX”, consapevole delle responsabilità penali e civili a cui vado incontro in caso di falsa dichiarazione).
Il modulo di carta semplice deve essere più dettagliato possibile, indicare la città e la firma nella parte sottostante, ovvero quella finale. In alternativa a un foglio di carta semplice è possibile utilizzare un modulo precompilato, facilmente scaricabile in formato Pdf dal web. Una volta scaricato questo modello è sufficiente inserire i propri dati personali con la penna, utilizzando una scrittura preferibilmente in maiuscolo.
Trattandosi di un foglio precompilato basta completare tutti i dati richiesti, sia anagrafici che relativi alla carriera scolastica: ovvero il voto, la data di conseguimento titolo e la firma (questi dati in particolare, compresa la data di nascita e l’indirizzo di residenza, dovranno essere indicati nella parte iniziale del documento, anche si tratta di un modello precompilato). Il titolo di studio, in tutti i casi, dovrà essere indicato nella parte centrale del foglio, in cui va anche indicato l’istituto di conseguimento.
La firma va sempre opposta alla fine, vicino alla data di presentazione. Ma può essere negata un’autocertificazione? In realtà no, la legge disciplina infatti espressamente il diritto di ogni soggetto di “auto-certificare”, ovvero di presentare un documento con una dichiarazione spontanea e firmata. La relativa disciplina è contenuta nel D.P.R. n. 445/2000. Una volta compilata interamente, il modulo di autocertificazione generica può essere presentato e utilizzato nei rapporti tra privati e con la Pubblica amministrazione (quest’ultima non può rifiutarsi di accettare l’autocertificazione, e può effettuare controlli approfonditi al fine di accertarne la veridicità). Il modulo sostitutivo può essere allegato anche come documento da inviare tramite posta, fax, posta elettronica certificata e email.
L’autocertificazione, comunque, deve essere consegnata direttamente dal titolare della stessa, tranne nel caso in cui sia accompagnata da un suo documento di identità: in questo caso può essere consegnato anche da un’altra persona. La stessa cosa vale nel caso in cui il documento di autocertificazione deve essere spedito per posta, per email o tramite fax: in tutti questi casi è necessario allegare anche un documento di riconoscimento in corso di validità, che comprovi la validità della dichiarazione (si tratta di un elemento necessario, che garantisce l’autenticazione dell’interessato).
Si è visto che la Pubblica amministrazione, ma anche i gestori di pubblici servizi, quando ricevono un’autocertificazione di un titolo di studio possono avviare un controllo che ne verifichi la validità, in modo da accertare eventuali falsità e/o scorrettezze. Per questo motivo è importante evitare l’indicazione di elementi non veritieri sul documento, perché gli addetti, in seguito alle verifiche, potrebbero mettere in moto un sistema di accertamento di responsabilità, che si può tradurre anche in gravi sanzioni penali. Vediamo nel dettaglio le conseguenze derivanti dalla presentazione di una falsa dichiarazione sostitutiva del diploma.
Conseguenze legali derivanti dalla presentazione di una falsa autocertificazione
L’articolo 76 del DPR n. 445/200 dispone chiaramente che qualora, in seguito a controlli sulle autocertificazioni dei titoli di studio, o dei documenti sostitutivi in generale, dovessero risultare falsità o uno o più elementi dolosamente dichiarati, verranno applicate responsabilità, sia civili che penali. Quando si presenta un’autocertificazione ci si assume dunque le proprie responsabilità, derivanti in particolare dall’applicazione dell’art. 483 del nostro codice penale.
Questo dispone chiaramente che chiunque fornisca dati falsi, o attesti dichiarazioni non veritiere a un pubblico ufficiale o a un privato gestore di un pubblico servizio, può andare incontro a una sanzione penale che consiste nella reclusione fino a due anni. Costituisce reato solo il comportamento di un soggetto che dichiara il falso consapevolmente, e non chi è indotto in errore senza dolo. Qualora il soggetto dichiarante avesse ottenuto un beneficio conseguente alla presentazione dell’autocertificazione, e in seguito ne venisse accertata la falsità, lo stesso decade dai vantaggi e/o dalle posizioni giuridiche ottenute.
Perché presentare un autocertificazione del diploma?
La presentazione di un’autocertificazione del diploma di maturità potrebbe essere necessaria nel caso in cui il certificato attestante il conseguimento del titolo è stato distrutto per errore, perso o rubato, e persino nel caso estremo in cui contenga indicazioni errate. In tutti questi casi, infatti, il possessore legale di un titolo di studio ha diritto di avvalersi di un’autocertificazione da presentare per qualsiasi fine, sia per l’iscrizione a un corso di laurea che per la partecipazione ai concorsi o ad esami di abilitazione.
Nel caso in cui il diploma originale presentasse errori, si consiglia di recarsi tempestivamente nella segreteria dell’istituto scolastico di riferimento, in modo che quest’ultimo provveda a modificare le diciture sbagliate presenti sul documento. In ogni caso, qualora vi sia stato furto, sottrazione o smarrimento del documento originale, è consigliabile denunciare alle autorità competenti e presentare una domanda di nuovo rilascio al Dirigente dell’Ufficio Scolastico della Regione in cui è stato conseguito il diploma.